Indice
Prima di tutto vogliamo augurarvi un Buon Anno nella speranza che il 2023 ci porti tanta positività, non solo sui mercati finanziari ma anche a livello sociale e geopolitico.
Mercati
L'anno appena concluso è stato un anno molto particolare e difficile in tutti i sensi, i mercati finanziari hanno avuto delle performance negative su tutti i settori sia azionari che obbligazionari; i principali indici azionari USA chiudono l'anno con performance che sono, S&P 500 di -19,4% Dow Jones -8.7% e Nasdaq -33.1%, facendo quindi registrare il peggior anno dalla fine della grande crisi finanziaria del 2008.
Le borse europee chiudono l'anno con performance che vanno dal -11,7% dell'Eurostoxx 50 al meno 16,6% del SMI Svizzero.
Una cosa molto particolare dell'anno trascorso è stata la performance negativa dei mercati obbligazionari che hanno vissuto il loro anno peggiore da oltre trent'anni, il forte rialzo dei tassi dovuto all'esplosione dell'inflazione e alle politiche aggressive delle banche centrali ha portato a cali sensibili dei prezzi delle obbligazioni globali portando le obbligazioni americane a perdere fra il 13 e il 16%, mentre quelle europee mediamente hanno perso tra il 15 e il 18%.
I cali simultanei delle quotazioni di azioni e obbligazioni hanno azzerato qualsiasi possibilità di strategia di diversificazione del rischio di portafoglio al fine di contenere la negatività dei mercati e abbiamo avuto anche momenti dove i portafogli difensivi che sono caratterizzati da una bassa percentuale di azioni e da un'alta percentuale di obbligazioni, avevano performance decisamente più negative dei portafogli con una prevalente allocazione azionaria.
Economia
Dal punto di vista macroeconomico la crescita globale è diminuita bruscamente nel 2022 e rimane su una traiettoria di rallentamento per il 2023. Il rallentamento è stato più in Europa a causa della crisi energetica e in Cina dove i problemi immobiliari e le restrizioni della politica e dello zero covid hanno messo a dura prova l'economia. Il commercio mondiale ha subito un calo in quanto il boom dei settori dei beni a livello globale si è sgonfiato mentre la domanda di servizi rimane vivace. Attualmente le attese di crescita del PIL a livello mondiale per il 2023 sono di una crescita di 2,1%, ma se andiamo ad analizzare le attese sui paesi principali vediamo che per gli Stati Uniti è atteso un timido incremento di 0,3% mentre per l'area euro ci si attende una crescita intorno allo zero con alcuni paesi come, ad esempio, la Germania che vede il dato della crescita a -0,6%, quindi in recessione. Sul fronte inflazione le attese sono per un sensibile calo durante il 2023, mediamente nei paesi del G8 l’inflazione dovrebbe attestarsi intorno al 4,5% con gli Stati Uniti che dovrebbero registrare un dato intorno al 4%, la Germania al 6,5% e l'Inghilterra al 7,2%. Le politiche delle banche centrali resteranno restrittive ma riteniamo che il più sia stato fatto e raggiungeremo il pivot nel primo semestre del 2023 sia da parte della Federal Reserve che della BCE.
Geopolitica
La situazione tra Russia e Ucraina in questi ultimi tempi ha visto un'escalation preoccupante con l'incremento degli scontri e con l'utilizzo di armamenti sempre più devastanti e secondo alcuni esperti la Russia si sta posizionando in queste settimane per poi lanciare una grande offensiva nel mese di febbraio. La situazione sta quindi peggiorando e le timide speranze di un accordo di pace di qualche tempo fa sono in questo momento svanite. Nel frattempo, si sono create altre situazioni di tensione in Medio Oriente all'interno di Israele e dell'Iran. Il quadro globale resta assai complicato e gli indicatori tensione politica mondiale sono sempre ad alti livelli.
Conclusioni
Le attese per il primo trimestre 2023 sui mercati azionari, al momento, sono per una fase di assestamento, anche se ci attendiamo un aumento della volatilità, inoltre, riteniamo che per la strategia 2023 sarà importante, più che la scelta dei paesi, quella dei settori e delle aziende su cui investire.
Il settore obbligazionario, che ha subito cali notevoli, si presenta molto interessante con rendimenti che non vedevamo da anni a seguito delle politiche espansive delle banche centrali, in questo settore vediamo delle buone opportunità per quest'anno soprattutto nel settore del debito di società con buoni standing di rating. Il mondo obbligazionario sarà comunque fortemente condizionato dalle politiche delle banche centrali e dei dati sull'inflazione dei prossimi mesi.
Considerando le turbolenze che hanno interessato negli ultimi mesi le diverse classi di attivi, l'idea di un portafoglio basato su una "Asset Allocation Strategica", ossia una ripartizione predefinita tra azioni e obbligazioni, può sembrare ad alcuni poco adeguata. Si è tentati di ricorrere ad interventi di breve termine cercando di trarre vantaggio dalle tendenze del mercato o dalle condizioni economiche modificando attivamente le ripartizioni del portafoglio. Ma, come la storia ci insegna, così facendo gli investitori potrebbero peggiorare la loro situazione. Riteniamo quindi che un “Asset Allocation Strategica” sia una soluzione sempre valida in un’ottica di medio lungo termine.
Allocation
Liquidity
Bonds
Equity
Precious metals & Commodities
Geo-tactical allocation
Switzerland
Western Europe ex Switzerland
North America
Latin America
Asia Pacific
Top sector
- Energy
- Consumer Discr.
- Materials
Market data
Event calendar
Legend
CPI: Consumer Price Index GDP: Gross Domestic Product FOMC: Federal Open Market Commitee BOJ: Bank of Japan |
FED: Federal Reserve System EIB: European Investment Bank BOE: Bank of England SNB: Swiss National Bank |
ZEW: Zentrum für Europeische Wirtschaftsforschung (Center for European Economic Research) YoY: Year on Year MoM: Month on Month |
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