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02 set 2025 6 min read

Commento mensile Agosto 2025

Indice


Mercati

Agosto 2025 ha confermato il buon momento dei mercati azionari globali, con nuovi massimi storici negli Stati Uniti e rialzi consistenti in Asia, mentre in Europa i progressi sono stati più contenuti. Negli Stati Uniti, l’S&P 500 è salito dell’1,9%, il Dow Jones ha sovraperformato con +3,2%, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato l’1,6%, frenato da prese di profitto sui titoli tecnologici a larga capitalizzazione dopo i forti rialzi precedenti.

In Europa, l’Eurostoxx 50 ha chiuso con un progresso dello 0,6%, il DAX tedesco ha perso lo 0,7% e lo SMI svizzero è avanzato del 3,0%, sostenuto dal recupero di big cap come Nestlé e Novartis.

In Asia, il Nikkei 225 ha toccato nuovi massimi con un +4,0%, mentre in Cina il CSI 300 è balzato del 10,3%, favorito da afflussi di capitali domestici e misure di sostegno governative, con tecnologia e intelligenza artificiale tra i principali motori della performance.

L’oro ha chiuso agosto a 3'447,95 dollari l’oncia (+4,8% nel mese, +32,4% da inizio anno), beneficiando delle tensioni geopolitiche, dei timori d’inflazione e delle crescenti attese di tagli Fed.
Sul fronte valutario, il dollaro si è indebolito anche ad agosto: l’EUR/USD è salito del 2,4% a 1,169 (+13,2% da inizio anno), mentre l’USD/CHF ha perso l’1,5% a 0,801, con il franco ancora sostenuto dal suo ruolo di valuta rifugio.

Tra le criptovalute, il Bitcoin ha guadagnato l’8,3% a 116'491 dollari (+17,1% da inizio anno). L’Ethereum ha registrato un rialzo molto più marcato (+49,2%), salendo a 3'734 dollari, spinto dal rinnovato interesse per le applicazioni di finanza decentralizzata costruite sulla sua rete.

Nonostante il rally azionario, il contesto resta fragile: l’amministrazione Trump ha confermato i dazi del 15% sulle auto europee ed esteso misure tariffarie anche a partner asiatici, riaccendendo i timori di un ritorno al protezionismo e aumentando i rischi per il manifatturiero europeo, tra i più esposti a un deterioramento degli scambi globali.

Economia

La Federal Reserve, nell’ultima riunione di fine luglio, ha mantenuto i tassi nel range 4,25–4,50%, confermando un approccio prudente e guidato dai dati macroeconomici. Al simposio di Jackson Hole a fine agosto, Powell ha ribadito che un primo taglio potrebbe arrivare già a settembre, qualora l’inflazione e il mercato del lavoro lo consentano, consolidando così le aspettative di un allentamento entro fine anno. Parallelamente, il presidente Trump ha intensificato la pressione sulla banca centrale: oltre a chiedere tagli immediati, ha attaccato apertamente la governatrice Lisa Cook, sollevando preoccupazioni sull’indipendenza della Fed e contribuendo ad aumentare l’incertezza percepita dai mercati.

Sul fronte europeo, la Banca Centrale Europea ha lasciato invariato a fine luglio il tasso sui depositi al 2,00%, segnando una pausa dopo la fase di riduzione avviata nel 2024. Christine Lagarde ha ribadito che le prossime decisioni dipenderanno dall’andamento dei dati su inflazione e crescita, adottando un approccio cauto e “riunione per riunione”. Con l’inflazione tornata vicino al target e i primi segnali di stabilizzazione del ciclo economico, gli analisti si dividono tra chi prevede un ulteriore taglio verso fine anno e chi ritiene che il ciclo di allentamento possa essere già concluso. Le nuove tensioni commerciali con gli Stati Uniti restano un fattore di rischio da monitorare per la traiettoria di politica monetaria. 

Geopolitica

In Medio Oriente, agosto ha visto un nuovo peggioramento della crisi. Israele ha intensificato l’offensiva su Gaza City, dichiarando la città zona di combattimento e revocando le pause umanitarie, mentre raid e scontri urbani hanno aggravato la situazione civile con vittime in forte aumento. In parallelo, un’operazione nello Yemen ha colpito la leadership Houthi, alimentando tensioni con l’Iran e ampliando l’instabilità regionale.

Sul fronte ucraino, agosto ha segnato una svolta diplomatica. Il 15 agosto Donald Trump ha incontrato Vladimir Putin in Alaska: nessun accordo formale è stato raggiunto, ma il Cremlino ha parlato di un “intendimento”, mentre Trump ha rimandato ogni decisione a Zelensky. Pochi giorni dopo, alla Casa Bianca, si è tenuto un vertice straordinario con Zelensky e i principali leader europei, che hanno riaffermato il sostegno a Kiev e rilanciato l’idea di garanzie di sicurezza sul modello NATO. Francia, Germania, Italia e UE hanno ribadito che ogni negoziato dovrà includere direttamente il presidente ucraino.

Sul terreno, la guerra resta lontana da una soluzione. In agosto oltre 600 droni e missili russi hanno colpito Kiev, causando decine di vittime, tra cui diversi bambini, e danneggiando sedi diplomatiche europee e del British Council. Kiev ha risposto con attacchi a raffinerie e infrastrutture energetiche russe. Lo scenario rimane precario: da un lato contatti diplomatici ad alto profilo che segnalano tentativi di de-escalation; dall’altro, un conflitto che continua a produrre effetti devastanti e che mantiene l’Europa in prima linea nel sostegno a Kiev.

Conclusioni

Ad agosto abbiamo mantenuto invariata l’impostazione di portafoglio, confermando il sovrappeso azionario e la preferenza geografica per l’Europa rispetto agli Stati Uniti. La posizione sull’oro è rimasta neutrale con un lieve accento verso il sovrappeso, in linea con la strategia dei mesi precedenti. Sul fronte obbligazionario abbiamo leggermente aumentato la duration, che resta comunque inferiore al benchmark, alla luce dell’incertezza sulla politica monetaria statunitense e delle tensioni geopolitiche che potrebbero alimentare nuove pressioni inflazionistiche.

A nostro avviso, la volatilità resterà elevata nelle prossime settimane, alimentata dalle tensioni commerciali. Nel corso del mese, l’amministrazione Trump ha innalzato al 50% i dazi sui prodotti indiani, in ritorsione per le importazioni di petrolio russo, e ha applicato la stessa misura al Brasile, colpendo il settore agroalimentare. Queste decisioni hanno riacceso i timori di un ritorno del protezionismo diffuso, con possibili ripercussioni sulle catene globali del valore e sull’inflazione. A ciò si sommano l’escalation in Medio Oriente e il protrarsi della guerra in Ucraina, fattori che confermano la necessità di un approccio flessibile e disciplinato nella gestione, pronti ad adattare rapidamente l’asset allocation a fronte di sviluppi inattesi. 

Allocation

Liquidity

3_Percentage

 

Bonds

Prova02

 

Equity

6_Percentage

 

Precious metals & Commodities

5_Percentage

 

 

Geo-tactical allocation

Switzerland

4_Neutral_Percentage

Western Europe ex Switzerland

5_Percentage

North America

3_Percentage

Latin America

4_Neutral_Percentage

Asia Pacific

4_Neutral_Percentage

Top sectors

  1. Information Technologoy
  2. Financials
  3. Industrials

Market data (dati al 29.08.2025)

Equity

 

Bond + CCY

 

Interest Rates

 

Comm + Crypto


Event calendar

ECO - EU

ECO - NAok

Legend

CPI: Consumer Price Index

GDP: Gross Domestic Product

FOMC: Federal Open Market Commitee

BOJ: Bank of Japan

FED: Federal Reserve System

EIB: European Investment Bank

BOE: Bank of England

SNB: Swiss National Bank

ZEW: Zentrum für Europeische Wirtschaftsforschung (Center for European Economic Research)

YoY: Year on Year

MoM: Month on Month

 


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